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Trassilico

Trassilico

Proseguendo per la strada comunale si giunge infine su un alto colle posto a circa 700 mt di altitudine su cui sorge il paese di Trassilico. A poche decine di metri dall’ingresso del paese, immersa dal verde dei castagni, si trova la seicentesca fontana in arenaria con il lavatoio coperto a piastre, reca scolpito al di sopra della pila scavata in un blocco di macigno un proverbio che, con linguaggio spagnoleggiante, ammonisce i “chiacchieroni”. Entrati in paese si incontra la prima delle due piazze dove sorge la chiesa di S. Elisabetta costruita nel 1577 e destinata ai pastori che portavano le greggi all’alpeggio di S. Pellegrinetto. Procedendo verso la vecchia strada che congiunge a Chieva si raggiunge l’oratorio di S. Ansano, un tempo lazzaretto. Dall’ingresso del paese proseguendo lungo la strada principale intitolata ad Antonio Vallisneri si giunge all’antica porta delle mura a fianco della quale fu edificata nel sec. XVII la chiesa di S. Rocco in cui è possibile ammirare, a lato dell’altare maggiore, un antico tabernacolo marmoreo. Passando attraverso la porta del castello, per una strada acciottolata si scende alla parrocchiale dei SS. Pietro e Paolo al cui interno meritano particolare attenzione un notevole fonte battesimale d’epoca medievale e la rinascimentale tavola dipinta dal modenese Simone Carretta nel 1568, situata nel coro, dietro all’altare maggiore e restaurata recentemente. Risalendo in paese per portarsi nella sua parte più alta, costituita dalle rovine di una delle più strategiche rocche della nostra valle, si apre la vista della Pania della Croce, del Monte Forato e dell’Appennino che divide la Garfagnana dall’Emilia: un panorama da togliere il fiato.